Il 22 dicembre 2006 la classe ha partecipato a
Roma alla
trasmissione "1 x 1" dell'emittente televisiva SAT 2000,
discutendo in diretta sul tema "I colori della vita". La trasmissione è
stata replicata la vigilia di Natale.
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TESTIMONIANZE... OPINIONI... RIFLESSIONI...
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esplicita autorizzazione dell'interessato.)
(Marino Laziale, Roma - 19
ottobre 2006)
Cari amici,
Ormai è passato un po’ di tempo…, non vedo alcuni di voi dallo scorso
giugno. Come ormai saprete, o come forse vi sarete accorti, non sono più
lì. Certo, direte voi, mi hanno bocciato!!! Ma non solo, altrimenti
sarei comunque ancora in IV B…
Ebbene, forse non tutti sapete che ora abito a Marino, un paese che, a
dispetto del nome, non ha il mare come Porto Recanati; in compenso, ad
un certo punto dell’anno, qui “le fontane danno vino”… Ma questa è
un’altra storia, che vi racconterò un’altra volta…!
Dal 26 agosto mi sono trasferito al Centro Giovanile, un posto ‘strano’,
dove vivono alcuni ragazzi come me, insieme ad alcuni missionari Oblati
di Maria Immacolata.
Perché sono qui? Semplice! Per fare un’esperienza comunitaria con lo
stile semplice di una famiglia, dove le caratteristiche sono la
sobrietà, il vivere insieme nell’amore fraterno, il confronto con la
Parola di Dio. Al Centro Giovanile, per dirla in poche parole, ci si
aiuta a vivere il Vangelo concretamente nella vita di tutti i giorni.
Certo, forse, è una vita un po’ particolare.
Si prega, si studia un po’, si lavora per mandare avanti la casa, ma si
fanno anche tante altre cose; ad esempio si fa sport insieme, si
guardano film…
Al di là di tutti gli impegni, infatti, a prevalere su tutto è la vita
in comune nella condivisione…
Tante sono anche le attività ‘esterne’, durante le quali cerchiamo di
portare ‘fuori’ quanto si vive ‘dentro’: con i più piccoli, con i
giovani, al coro parrocchiale, durante le missioni, giovanili e
popolari, in giro per l’Italia, con progetti di intercultura e tanto
altro!
Ma a questo punto vi chiederete, forse…: come mai ho lasciato casa,
amici e famiglia e sono partito
Beh, tutto iniziò per caso quando, in terza, il buon padre Antonio ci
propose di trascorrere delle settimane “comunitarie” al centro ‘Giovanni
Paolo II’, a Montorso.
Lì ho conosciuto i Missionari Oblati di Maria Immacolata.
La prima Settimana fu molto divertente e Salvatore può confermare!
Continuai a frequentare Montorso e venni a conoscenza di un'altra
Comunità Oblata, quella di Marino, dove alcuni giovani vivevano insieme
cercando di capire cos’era, in definitiva, questo Vangelo e come si
poteva viverlo concretamente nella vita di tutti i giorni. Il Centro
Giovanile, appunto!
Questo rapporto con i missionari, appena abbozzato, si è intensificato e
regolarizzato quando gli OMI sono
andati via da Loreto. E, dopo un paio di campeggi estivi, sono arrivato
fin qui.
Non è stata certo una decisione facile da prendere, visto che ha
comportato il distacco dalla famiglia, dalla mia scuola, dagli amici e
dai miei luoghi.
Ma so che quest’anno, per me, sarà speciale; un anno
fatto di tante esperienze nuove, sempre sulla strada di chi vuole vivere
il Vangelo fino in fondo. (Davide Hur Ciminelli -
DHC - davideciminelli@gmail.com)
(25 settembre 2006) -
"Finalmente siamo arrivati in quinto!!!"
Non sappiamo bene
neppure noi cosa voglia dire. Siamo i più grandi, ma solo teoricamente.
Quest’anno, a differenza degli altri, vorremmo che la fine della scuola
non arrivasse mai.
Eh già, perché l’esame ci spaventa molto e poi fin dal primo giorno i
professori non ci hanno parlato d’altro! Lo facevano anche l’anno
scorso, ma il tutto era molto vago e anche molto lontano. Ora invece ci
stiamo rendendo conto che dobbiamo cominciare fin da subito a studiare
invece di iniziare a maggio come molti hanno sempre fatto.
Inoltre, come se non bastasse, quest’anno sembra che sia cambiata la
legge e che il tutto si faccia un po’ più tosto e questo non ci voleva!
Da una parte siamo terrorizzati, ma dall’altra ci consoliamo pensando
che in fondo lo hanno fatto tutti e non è una cosa impossibile!
Una cosa è certa, studiare sarebbe più semplice se ci fosse un supporto,
se potessimo trovare un aiuto, anche modesto, da un qualsiasi compagno
della classe. Purtroppo per noi non è così.
La nostra classe si definisce tale solo perché siamo in una stessa
stanza ma niente ci lega veramente! Ognuno va avanti per la sua strada e
nessuno è interessato all’altro, per quanto si possa trovare in
difficoltà.
La verità è che non ci conosciamo. Sono ormai più di quattro anni che
conviviamo giorno dopo giorno per nove mesi e le cose non hanno fatto
altro che peggiorare.
Io sfido chiunque tra i maschi a descrivere il mio carattere, a dare
delle informazioni sulla mia famiglia. Sono sicura che nessuno saprebbe
rispondere in modo esatto, perché non vale la pena sforzarsi a fare
amicizia. Perché l’amicizia impone delle responsabilità, presuppone
l’affetto, il rispetto, tutte cose che non vedo nella mia classe da
ormai due o tre anni!
Non ci sono proprio le basi per una convivenza piacevole.
Quando una ventina di persone sono costrette a stare insieme non sempre
viene fuori una cosa decente, perché magari ci sono troppe differenze di
caratteri e non si riesce ad andare d’accordo, ma sono dell’idea che,
nonostante tutto, dobbiamo passarci cinque anni con quella stessa gente
e per non morire dentro dobbiamo almeno portare rispetto.
È questa la cosa che manca di più: il rispetto, l’educazione!
Se io rispetto una persona non la giudico. Se poi so che non mi sta
simpatica, non ci devo parlare per forza, ma questo non vuol dire che la
devo prendere in giro o devo parlarle male dietro.
Facciamo il quinto ma tante volte sembra di stare all’asilo. Non è per
niente bello vivere in un ambiente del genere.
Non riesci ad essere sempre te stessa.
Non riesci mai a fidarti di qualcuno, perché ci sei già cascata in
precedenza, ti sei già fidata una volta di quella persona e ci sei
rimasta scottata.
Non riesci a fare un discorso serio.
Non riesci ad organizzare niente perché nessuno vuole scendere al
compromesso perché solo la proprio è l’idea che vale, le altre sono solo
cavolate.
Come si fa a definire “classe” un tale insieme di persone?
Tante volte penso di essere io quella sbagliata, ma a quanto pare non
sono l’unica ad avere questa opinione perciò dico veramente:
“FINALMENTE, siamo arrivati in quinto!”.
Perché non vedo l’ora di andarmene da questa scuola che personalmente a
me piace ed ho un buon rapporto con quasi tutti i professori, ma forse,
se avessi avuto accanto a me persone diverse, sarebbe andata meglio e
non avrei mai voluto andarmene.
Spero che qualcuno della classe si faccia sentire ora e che trovi delle
buone argomentazioni per contraddirmi e farmi ricredere, almeno in
qualche aspetto, ma sono sicura che nessuno avrà voglia di interessarsi
a questa cosa.
Comunque… auguro a tutti un buon anno scolastico! (Elena)
Dopo tre mesi di
assenza i nostri “cari” banchi sono tornati ad essere riscaldati, i
nostri prof sono ritornati alla loro routine quotidiana di domatori del
circo, e noi più impauriti che mai siamo arrivati al capolinea di questi
5 anni passati insieme nel bene e nel male.
Non credo che sia arrivato il momento di fare un bilancio di questo
nostro percorso perché nove mesi sono ancora lunghi e molte cose possono
ancora cambiare se si ha la voglia e soprattutto la MATURITÀ per
farlo...
Certo io non posso assolutamente mettermi qui a parlare di maturità,
perché non credo di avere né il diritto né la presunzione per poterlo
fare, ma mi sento quasi “spinta” a fare un ragionamento che a parole non
so se riuscirei ad esporre e a far comprendere...
Maturità non vuol dire a mio avviso solo essere in grado di risolvere
qualunque problema a tutti i costi, ma farlo nel migliore dei modi,
mettendo come punto fermo e fondamentale il rispetto di coloro che ne
sono coinvolti...
Nella nostra classe purtroppo la maggior parte delle volte questo non
accade (dicendo classe ovviamente non mi escludo).
Abbiamo ormai tutti 18 anni, ma alcuni di noi sembrano non voler proprio
crescere:
una mente che non conosce il significato delle parole RISPETTO,
EDUCAZIONE e PRESUNZIONE imprigionata in un corpo che ha caratteristiche
di questa età.
Questa non è assolutamente una critica ma una constatazione che magari
(anzi ne sono sicura) rimarrà fine a se stessa e verrà presa da qualcuno
come la solita predica di quella rompiscatole della loro compagna di
classe, ma a me non interessa.
Non possiamo di certo andare tutti d’accordo.
Non possiamo pretendere che persone che devono convivere tutto il giorno
nei 4 metri quadrati di una classe con compagni che non si sono scelti
possa essere facile ma non può nemmeno diventare una situazione in cui
si parli esclusivamente ogni giorno con quei due tre di cui ti fidi...
Creare non dico un amicizia, ma almeno una situazione vivibile farebbe
bene a tutti.
Con questo non voglio dire che le cose devono cambiare ad ogni costo
facendo regnare l’ipocrisia, ma almeno cercare di comprendere (magari
anche io stessa) il concetto di rispetto.....
Ognuno ha i suoi problemi, i suoi giorni no, i giorni in cui la tensione
si fa sentire ed è giusto sfogarsi, ma non senza alcun motivo con
persone che se scoperte e capite possono dimostrarsi veramente
fantastiche... e questo lo posso garantire...
Da un paio di anni a questa parte infatti sembra che noi ragazze abbiamo
iniziato a conoscerci, a capirci e perché no a volerci bene tutte allo
stesso modo senza preferenze...
Chissà se questo sarà possibile un giorno anche con miei compagni dei
quali, sono sincera, nonostante 5 anni insieme, non conosco
assolutamente niente a parte i soprannomi che si sono affibbiati.
Il problema è che tutti ci siamo fermati alla prima impressione che ci
siamo creati gli uni dagli altri il primo giorno del primo, ma se non si
fa niente per cercare di farsi conoscere e si continua a prendere in
giro gli altri questo non sarà mai possibile.
Tante volte credo che mi dovrei disinteressare di tutto questo e
proseguire per la mia strada ma poi rifletto e dico...
perché?
La paternale, con il sollievo di qualcuno, è finita e quindi non mi
rimane che augurare a tutti
(prof compresi)
BUONA CONTINUAZIONE DI ANNO... (Ambra)
(7 giugno 2006) -
"Nel Mondo Dei Sogni..." Chiudere gli occhi e catapultarsi in un viaggio senza fine,
in un mondo dove sono io a scegliere con chi, quando e per dove partire.
Questo è il mio mondo dei sogni:
un universo diverso da quello degli altri,
dove finalmente si spengono tutte le parole
della vita di tutti i giorni.
Dalla quotidianità, spesso banale, posso scappare solo rifugiandomi in
questo luogo immaginario che posso dipingere con colori soavi e tinte
pastello e
nel quale sono io a scegliere la colonna sonora di ogni momento, che è
unico ed irripetibile.
La ragione smette di dominare la tua vita,
cade in un sonno profondo momentaneo
e al suo posto è l’immaginazione che inizia a volare per suscitare
emozioni talmente forti
da far battere il cuore.
Ecco allora che a mia insaputa
il sogno prende vita,
i contorni della realtà sbiadiscono
e l’illusione ha inizio.
I difetti di tutti coloro che mi circondano vengono dimenticati,
ed è solo in questo luogo
che posso guardarmi attraverso gli occhio degli altri, scoprire di avere
mille difetti
e rendermi conto di chi mi ama sul serio.
I profumi, le sensazioni, le espressioni
di chi è protagonista con me
di questo film cambiano.
Cullata dal vento, che non smette mai di soffiare la mia immagine,
proseguo il viaggio in questo mondo reso così ovattato e surreale solo
ed esclusivamente dalla mia tranquillità. (Ambra)
(7 giugno 2006) -
"Nel Mondo Dei Sogni..."
La vita ci mette di fronte a dei passi
obbligati, a delle scelte difficili.
Ed a volte neanche le scelte sembrano contare perché la vita si svolge
comunque in un determinato modo, le sequenze si succedono come in un
film, indipendentemente dalle scelte che operiamo o dai nostri desideri
o programmi seppure ben studiati.
O il destino o le scelte, la verità è che comunque ci scontriamo con la
realtà, che a volte può essere anche molto dura.
E allora rifugiarsi nel mondo dei sogni, evadere dalle realtà, far
volare la fantasia è necessario perché quasi si viene ad interrompere
quel filo che conduce e determina la nostra vita.
Ho detto interrompere, non tagliare, perché a volte vivere totalmente
nel mondo dei sogni o ricorrerci troppo spesso può essere pericoloso.
Però è bello volare senza ali, rifugiarsi in un mondo meraviglioso,
stupendo.
Non voglio parlare, voglio far parlare il mio cuore, l’angolo più
nascosto del mio cuore.
Sono giovane, alla mia età è possibile. Voglio immergermi in un giardino
bellissimo dove la rosa rimane così nel pieno del suo splendore e
profumo, non appassisce, non muore, non viene recisa, dove il cielo
rimane azzurro immenso, senza contorni sbiaditi.
La vita capirà, mi lascerà scappare, mi concederà questa tregua, mi
lascerà sognare, permetterà che io mi immerga in questo mondo che tutti
ambiscono, ma in pochi riescono a lasciarsi trasportare.
E allora potrò stare con chi amo, gusterò la compagnia delle persone a
me più care, sarò circondata da affetti veri, forti, indelebili e la
vita tornerà a sorridermi. (Letizia)
(27 maggio 2006) -
"Notte Prima Degli Esami...".
C’è un momento, un attimo… in cui per pochi secondi, dopo aver aperto gli
occhi la mattina, nn c rendiamo conto di niente, nn ricordiamo nulla, quasi nn
sappiamo chi siamo...
Dura solo un istante... ma vorrei durasse molto di più, perché quando poi
entriamo in contatto con la realtà c rendiamo conto che niente è come prima e
che tutto sta cambiando… E’ proprio così: le cose cambiano, inevitabilmente, e forse troppo in
fretta…
Nel giro di pochi istanti c si ritrova davanti alla vita... la vera vita...
quella che tanto abbiamo desiderato, ma che ora tanto ci spaventa. Tutte le
nostre certezze sembrano svanire… e si ha tanta paura di allontanarsi da tutte
quelle persone che per tanto tempo hanno condiviso insieme a noi momenti
indimenticabili... momenti tristi... momenti pazzi… Si ha paura di dimenticarsi di loro... perché nn c’è più niente che c
costringe a stare insieme ogni giorno…
Ognuno prenderà la sua strada e porterà insieme a lui chi veramente è
importante…
Io vorrei poter portare tutti insieme a me, ma so che è impossibile...
Ognuno m ha dato qualcosa nel bene e nel male... e questi cinque anni nn si
potranno mai cancellare dai nostri ricordi... Perché c’è un infinità di ricordi insieme a ciascuno di noi... e, belli o
brutti che siano, li abbiamo cmq vissuti e ci hanno lasciato qlcs dentro...
A volte vorrei poter tornare indietro e cambiare un po’ di cose… per evitare
tutto questo male che c’è adesso... questa lontananza... questa freddezza...
ma ho capito che anche questo fa parte della vita... e in un modo o nell’altro
m sta facendo crescere... solo che nn sapevo che crescere significasse tutto
questo... Più si cresce e più si vorrebbe ritornare indietro per rivivere quei
momenti che durano così poco, ma che sono così intensi da poter superare ogni
limite...
Li vivi fino in fondo... senza pensare... senza paure... li vivi sapendo che
ce ne saranno altri e poi un giorno ti accorgi che nn ce ne saranno più… che
da un minuto all’altro entrano a far parte del passato... quel passato che t
faceva stare bene... quel passato che tanto amavi e che tanto ami... dove il
bene che c’era poteva essere capito solo da chi lo provava... dove ogni
sorriso era sincero... ogni gesto naturale... ogni abbraccio voluto dal
cuore... Manca pochissimo e saremo tutti lì… sopra il palco a cantare “Notte
prima degli esami”... abbracciati e felici... consapevoli che questo
capitolo delle nostre vite sta terminando... e ne sta cominciando un altro...
forse migliore... forse più gratificante... nn lo so...
Per adesso godiamoci questi ultimi giorni insieme in attesa del futuro… Voglio a tutti un bene dell’anima…!!! (Sofia
M.)